"Anubi, il creatore delle mummie"Anubi, dio dalla forma di canide comunemente identificato con uno sciacallo, era una antichissima divinità funeraria, protettrice delle necropoli e dei defunti. Gli fu dedicata un'intera città, che i greci chiamarono Cynopolis (“città dei cani”). Dio della mummificazione, Anubi accompagnava i morti nell’aldilà, e venne perciò assimilato dai greci a Ermes Psychopompos, “che accompagna le anime”.
Anubi è tradizionalmente rappresentato con il corpo umano e la testa di un cane o sciacallo. Sebbene il colore nero che lo caratterizza possa sembrare riferirsi alla realtà fisica dell'animale, in realtà è un simbolo di rinascita e rigenerazione. Nell'antico Egitto, il nero era associato al limo fertile del Nilo, che dopo le inondazioni dava nuova vita alla terra. Per questo motivo, Anubi, come dio funerario, era simbolo della morte, ma anche della speranza di rinascita. Inizialmente, prima che Osiride diventasse la divinità principale legata all'aldilà, Anubi ricopriva il ruolo di dio funerario, come testimoniano gli oggetti funerari ritrovati nelle tombe dei sovrani delle prime dinastie egizie (circa 3000-2650 a.C.). La sua genealogia, complessa e variegata, lo vede come figlio di diverse divinità, ma la versione più popolare lo vuole figlio di Osiride e Nefti, sorella di Iside. Nel ciclo mitologico che racconta la morte e la rinascita di Osiride, Anubi gioca un ruolo cruciale. Quando Osiride venne assassinato dal fratello Seth, Anubi ricompose il corpo del dio, creando così la prima mummia. Il dio Anubi divenne pertanto il protettore della mummificazione e il suo nome fu legato per sempre alla conservazione dei corpi per l'eternità. Approfondendo la tematica, scopriamo che Anubi non era solo il dio della mummificazione, ma anche il guardiano del viaggio dell'anima nell'aldilà. Una delle fasi decisive di questo viaggio era la "pesatura del cuore". Durante questo processo rituale Anubi, assistito da Osiride, poneva il cuore del defunto su di un piatto della bilancia, mentre sull'altro veniva posata una piuma, simbolo di Maat dea della verità e della giustizia. Se il cuore pesava più della piuma, l'anima veniva consumata dal demone Ammut; se il cuore restava in equilibrio con la piuma, il defunto veniva accolto nei Campi di Iaru, il "paradiso" di Osiride. In molte tombe, Anubi è rappresentato in qualità di guida del defunto nell'aldilà, tenendolo per mano mentre attraversa le oscure e pericolose terre della morte. Questo simbolo di protezione e accompagnamento riflette il suo ruolo di guardiano delle necropoli, proteggendo le tombe dai ladri e dalle forze maligne. Perché un cane o sciacallo fu scelto come guida nell'aldilà? Il cane, con il suo attaccamento incondizionato all'uomo, i suoi sviluppatissimi sensi e la capacità di orientarsi al buio, era visto come l'animale ideale per accompagnare i defunti attraverso le tenebre. Anche i Greci, ad esempio, associavano il dio Ermes (Mercurio) a un cane. Anubi rappresenta quindi non solo la morte e la mummificazione, ma anche la speranza di vita eterna, la protezione durante il viaggio nell'aldilà e la promessa di una rinascita nel regno dei morti. Scopri questa e altre storie visitando la mostra: EGITTO. Viaggio verso l'immortalità
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Daniel BusoStorico dell'arte e direttore artistico di ARTIKA Archivi
Dicembre 2024
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