"Una bambinaia, una governante, una fotografa"Chi era Vivian Maier? Una bambinaia, una governante, una fotografa. Della sua personalità è assai difficile fornire un’immagine coerente. Il suo carattere e la sua vita sono stati raccontati solo sulla base del modo in cui si è autoritratta. Maier nacque da madre francese e padre austriaco nel quartiere del Bronx di New York. All'età di quattro anni viveva con la madre assieme a Jeanne Bertrand, una pluripremiata fotografa ritrattista, mentre suo padre aveva già abbandonato il nucleo familiare. La ritrattistica da studio della giovane Jeanne Bertrand era del tutto simile all’estetica di Julia Margaret Cameron, tra le prime fotografe donne nella seconda metà dell’Ottocento. Nel 1932 Marie, la madre di Vivian, non riusciva a trovare lavoro in America e fu perciò costretta a ritornare in patria. La nonna Eugénie pagò loro il viaggio da New York alla valle Champsaur in Francia. Vivian Maier parlava solo inglese e fu costretta a confrontarsi con i contadini francesi a soli sei anni. Nel 1933 Marie si fece ritrarre assieme alla figlia. È una delle primissime immagini note di Vivian Maier. Sedute di fronte ad una fattoria, le due protagonisti dello scatto non sorridono. La posa e l’espressione comunicano una sensazione di imbarazzo. Nel 1938 Marie Maier si preparava a tornare negli States. Vivian aveva dodici anni. Il transatlantico SS Normandie le fece sbarcare a New York. L’adolescenza di Vivian Maier coincise con la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945 aveva ormai compiuto vent’anni. Già dal 1943 la sua vita si svolgeva separatamente dalla madre. Vivian abitava nel Queens presso una coppia sposata che accoglieva bambini in affido: i Lindenberger, amici di nonna Eugénie. Negli stessi anni lavorava presso una fabbrica di bambole, posto che prefigurava la sua futura professione di bambinaia. Nel 1950 fece un lungo viaggio in Francia per rivendicare (e vendere) le proprietà di famiglia che le erano state date in eredità. Durante il suo viaggio nel Vecchio Mondo l'artista realizzò le sue prime fotografie, circa tremila immagini. "L'elegante viaggiatrice era divenuta una babysitter vestita da casalinga"Nell’estate del 1951 Vivian viveva a Southampton, Long Island, in un ambiente benestante. Iniziava la sua carriera di tata e governante. La trasformazione si era compiuta: l’elegante viaggiatrice era divenuta una babysitter vestita da casalinga. Alla fine dell’estate Vivian andò a Manhattan. I suoi scatti sono ravvicinati e questo le consentiva una rappresentazione molto intima dei suoi soggetti. Emerse allora la sfacciataggine di Vivian Maier, capace di fotografare le sue figure spesso in situazioni private, correndo perciò anche qualche rischio. Nel 1952 Vivian Maier aveva un nuovo lavoro di bambinaia a Manhattan. Da questo momento le strade di New York diventarono le sue strade. La nuova base era l’Upper West Side. L’appartamento in cui viveva, elegantemente arredato, si affacciava su Riverside Park lungo la 106ª Strada. In questo periodo si dotò della sua prima Rolleiflex e acquistò un flash. Fu uno straordinario periodo di crescita artistica, favorito da un lavoro (quello di bambinaia) che le dava l’opportunità di peregrinare in giro per la città. Nel 1956 lasciò la costa orientale per Chicago, dove avrebbe trascorso la maggior parte del resto della sua vita lavorando sempre come tata e governante. Origini francesi, vita da newyorchese. Maier non rinnegò mai le sue origini, annotando spesso descrizioni in francese sulle sue stampe e sui suoi taccuini e dichiarò sempre ai suoi conoscenti la passione per la Grande Mela. La fotografa realizzò le sue opere senza sosta dai primi anni ’50 a New York fino almeno agli anni ’90 a Chicago. "Un tesoro destinato a divenire inestimabile"Il 25 novembre 2008 Vivian Maier si alzò dalla sua panchina preferita sul lago Michigan nei pressi di Chicago e cadde. Venne trasportata in ospedale, sebbene fosse riluttante, e lì trascorse gli ultimi cinque mesi di vita. In questo breve lasso di tempo il riconoscimento dell’importanza delle sue foto conobbe un’accelerazione. John Maloof, il suo scopritore, aveva iniziato a pubblicare le sue immagini e la richiesta delle stampe aumentava senza sosta.
Vivian Maier morì il 21 aprile del 2009, quando un nutrito gruppo di appassionati di fotografia iniziava già ad esaltare la sua opera su blog e forum online. Vivian Maier è stata ricordata da chi la conobbe come una donna sola, sostenuta da una trascinante passione per l’arte fotografica. Grazie a questo suo grande amore, consegnò alla storia una mole impressionante di opere. Tuttavia, non realizzò mai una mostra d’arte mentre era in vita. Le sue opere iniziarono a divenire di dominio pubblico solo a partire dal 2007. Un tesoro destinato a divenire inestimabile: più di centomila negativi, migliaia di fotografie stampate in ogni formato, scatole Kodak con centinaia di diapositive e pellicole cinematografiche; oltre che più di mille rullini non ancora sviluppati. Da questo momento la storia cambiò il proprio corso. L’anonima bambinaia di Chicago era pronta per diventare Vivian Maier, autorevole rappresentante della street photography.
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Daniel BusoStorico dell'arte e direttore artistico di ARTIKA Archivi
Dicembre 2024
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